martedì 14 marzo 2017

"Questo è solo per dire"


 "This is Just to Say"    è il titolo di una breve poesia di William Carlos Williams, un esempio del suo oggettivismo conciso, apparentemente freddo, ironico, semplice e manierato nei dettagli,  senza pensieri profondi, idee, o concetti:

Ho mangiato
 le susine
che erano nel
 freezer
 e che tu avevi probabilmente
 conservato
 per la colazione.
Scusami
erano deliziose
così dolci
e così fredde 
(1)  traduzione di Corinzia Monforte

Eppure il fatto banale, oggetto della poesia è tale solo se rapportato al quotidiano. Questa apparente  nota sul tavolo della cucina o appesa al frigo che risponde alla poetica della banalità, del particolare che diventa enorme é tutt’altro che ovvietà poetica.

E’ infatti un  “solo per dire” delle umane tentazioni a cui si cede inesorabilmente,  un flash del quotidiano, l’apoteosi dell’inezia,  esempio sublime d'imagismo, e se vi guardiamo dentro    è una poesia d’amore. Che parla diversamente d’amore, anche se di un amore per nulla eccezionale, uguale a tanti altri, che  è magnificato perfino dall’egoismo, suo contrario.

Come in uno di quei sonetti shakespeariani (2), dove l’amante attraverso l’esaltazione dei difetti dell'amata canta l’autenticità e la schiettezza del suo sentimento, così Williams chiede scusa per un peccato di gola, non senza ricordare sensualmente il piacere provato nel commetterlo, e tuttavia si dispiace al pensiero che il suo gesto avrà rovinato la colazione della sua lei. 

“Questo è solo per dire”  è un’immagine a caso che illustra un sentimento popolare attraverso parole che  di certo ingannano se non si procede oltre l’immediata lettura. Come avviene per quelle cose che ogni giorno si vedono senza alcuno sguardo e che lasciano sfuggire che proprio lì risiede la poesia, proprio dove non la si vede, nelle cose di ogni giorno.



(2)  Sonetto 130 (“Gli occhi della mia signora non sono per nulla come il sole”)

 

 

The Collected Poems of William Carlos Williams,  Ed.  A. Walton Litz, Christopher Macgowan, 1991

W.C.Williams, Paterson, Mondadori, 1997

W.C.Williams, Molti amori, Einaudi, 1997

W. Shakespeare, I Sonetti, Newton, 1988

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