sabato 11 marzo 2017

Il Modernismo di Tristram Shandy.




La Vita e le Opinioni  di Tristram Shandy”,  di Lawrence Sterne, è un “antiromanzo” senza un chiaro inizio, senza sviluppo ne’ finale che  rinnega la trama  e racconta le opinioni e la vita interiore del protagonista. Nessuna  sequenza lineare cronologica ma solo argomenti di discussione che attraverso digressioni e  sbalzi temporali  diventano narrazione.
Sterne libera il   romanzo delle sue peculiari caratteristiche e convenzioni appena  sviluppate dai   padri del neonato genere letterairio quali erano stati  Defoe, Richardson e Fielding, basando il racconto su una metafiction che sostituisce l’oggettiva verosimiglianza con la   verità soggettiva. Tristram,  autore implicito e narratore, riflette esplicitamente  all’interno del romanzo sul processo creativo e sul divario tra le parole e le cose, tra l’arte e la vita.
Tristram è uno scrittore che commenta costantemente il suo ruolo. E’ l’autore che entra a pieno titolo nel testo, commenta il suo stato di personaggio del libro, parla di se stesso e si riferisce al suo stile, alle sue intenzioni o perfino al tempo che ha impiegato per scrivere una pagina. Tristram   perfino sostiene il futuro successo  della sua opera grazie alle innovative tecniche adottate,  in un rapporto diretto col lettore, a tu per tu, che rende  quest’ultimo non solo partecipe della storia, ma parte integrante, personaggio di questa.
Ma se Tristram Shandy è Lawrence Sterne, Lawrence Sterne non è solo Tristram Shandy. Perché Tristram, secondo  un assioma vagamente decadente che lega la vita all’arte, insiste sul fatto che il suo triplice ruolo (personaggio, autore o narratore), esiste solo all’interno del romanzo,  che la sua vita è dentro quel libro, e vivere è scrivere.
 

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