sabato 11 marzo 2017

Oliver Goldsmith

Oliver Goldsmith (1728-1774) fu un poeta, romanziere e drammaturgo che nacque in Irlanda, come tanti grandi della letteratura inglese e studiò al Trinity College di Dublino. Goldsmith è l’autore di “The Citizen of the World”, (“Il Cittadino del Mondo”) , una raccolta di stravaganti saggi che da medico di borgata quale era, gli guadagnarono la fama di scrittore.
Ma la prima opera che fece di Godsmith un poeta è “The Traveller” (“Il Viaggiatore”) dove l’autore racconta il suo Grand Tour, il classico viaggio per l’Europa che i giovanotti inglesi benestanti si concedevano una volta finiti gli studi per ampliare i propri orizzonti culturali. L’altra opera poetica è “The Desert Village”, una raccolta che idealizza il villaggio dove il Goldsmith trascorse l’ infanzia. Entrambe le opere sono scritte in couplet, il distico tipico della poesia classica inglese, lo stesso usato da Pope e Dryden.
Ma nonostante l’epoca in cui visse Goldsmith non può dirsi veramente poeta neoclassico.
Secondo per grandezza solo a Pope, secondo la classificazioni di quell’opinionista del Settecento inglese che fu Samuel Johnson, Oliver Godlsmith supera i limiti della forma fino a toccare l’animo di chi legge come la poesia romantica sa fare.
The Traveller” è infatti una raccolta di poesie sentimentali che prendono il lettore per la fluenza di uno stile che pur mantenendone la forma supera decisamente i canoni classici.
Goldsmith forse non fu grandissimo come altri suoi conterranei, ma di certo aveva afferrato l’importanza della scrittura e soprattutto dell’originalità.
Dispregiatore dello scrivere comune da lui definito “volgare”, sapeva che andare controcorrente costa sia in termini di coraggio che per il rischio di non essere compresi perché
“La mente che ama se stessa, scriverà e penserà in maniera volgare, ma la grande mente sarà arditamente eccentrica, e disprezzerà la strada battuta, lontana dalla benevolenza universale” (1).
(1) “The little mind who loves itself, will wr’te and think with the vulgar; but the great mind will be bravely eccentric, and scorn the beaten road, from universal benevolence”.

Nessun commento:

Posta un commento