La Ballata Medievale
La ballata
può essere definita come una forma di poesia popolare, di carattere
generalmente narrativo che impiega uno
schema metrico diretto e semplice fatto da
quartine. L’origine della ballata risale
a modelli francesi, così come a fonti latine o inglesi: racconti in
versi che parlavano di amore ma anche di draghi, fate e ogni sorta di
arzigogoli sovrannaturali che spesso si sposavano a fatti cavallereschi.
Le ballate appartengono alla tradizione delle
canzoni popolari, e non sono altro che poesie composte per essere cantate o
ballate con o senza accompagnamento.
Questa origine musicale della ballata è testimoniata dal nome stesso del genere che deriva dall’antico francese balade che significa canzone che si
balla, anche se in tempi più recenti la maggior parte delle ballate sono
state recitate. Gli autori di queste
ballate erano gente comune, anonima,
che non si preoccupava di apporre la firma al proprio pezzo ma di tramandarlo oralmente di generazione in generazione.
Lo svolgimento narrativo della ballata è
frammentario e le ballate medievali sono
state paragonate a certi film la cui trama può essere seguita attraverso
immagini slegate, flashback, dialoghi e
parti meramente narrative dal tono sempre impersonale dove l’emozione dell’autore é silenziata in attesa della
spontanea reazione dello spettatore.
Testi ripetitivi, frasi semplici e dall’aura
profetica, ritornelli che separano pezzi di storie strutturalmente legate alla
metrica e ad una melodia che non conosciamo più. Un mondo popolato da animali e
uccelli, streghe, fantasmi, fate, cavalieri e donne abbandonate. Ballate
che parlano di magia, ballate d’amore, ballate che parlano d’ amor patrio, e ballate con l’impegno civico in difesa dei
poveri come quelle del ciclo di Robin Hood.
La qualità musicale della ballata è stata
recepita dalla musica contemporanea
attraverso cantanti famosi quali Bob Dylan, o Bruce Springsteen, per
fare solo qualche nome, o l’italianissimo Fabrizio De Andrè per rimanere sulla
nostra terra. Le canzoni che oggi ascoltiamo
sono le figlie naturali della ballate medievali che da questo genere così
antico ha saputo cogliere il moderno senso di inquietudine e di sradicamento
unito alla voglia di evasione tipica dell’uomo moderno, ma anche dell’uomo del
Medio Evo; ecco perché la ballata è un genere eterno, oltre ogni epoca.