sabato 11 marzo 2017

Il dramma postmoderno di Tom Stoppard

Tom Stoppard sviluppò quell’idea esistenziale di teatro che era stata già di Pirandello e che nello stesso periodo viene abbracciata anche da drammaturghi quali Samuel Beckett e Harold Pinter.
Il nesso metaforico della vita come teatro, cioè come luogo di eterna finzione in cui ogni essere umano non è che la parte che recita simbolicamente, sta a quell’assenza di certezza e a quella relativizzazione della realtà che è il cardine del pensare moderno.
Il dramma postmoderno di Stoppard, così come quello di Pirandello, Marinetti, Mayakovsky e Ionesco, divincolandosi attraverso codici espressivi fortemente simbolici e spesso per nulla realistici ci mostra un’immagine dell’uomo che ne nega l’effettiva esistenza e lo relega all’ontologica condizione di mera frammentaria illusione. Altro che “animale sociale” o “animale politico”. L’uomo di Stoppard non è nemmeno un “animale umano”, nemmeno una marionetta, ed è circondato da paesaggi irreali o perlomeno alieni alla realtà.
In “Rosencrantz e Guildenstern Are Dead” i protagonisti che vivono solo nelle parole del copione del loro autore, ma sono intrappolati nei pochi versi dell’Amleto da cui non riescono ad uscire, negano il minimo senso al loro esserci.
Così partendo dalla frase di Shakespeare:

“Rosencrantz e Guildenstern sono morti”

che già poco aveva detto di questi due personaggi minori assurti nel dramma postmoderno al ruolo di protagonisti, Stoppard si ferma per aggiungere ben poco alla consistenza di questi due effimeri personaggi. Rosencrantz e Guildenstern confondono la loro stessa identità perfino tra loro e poco dicono, sanno o ricordano della loro vita presente e passata.
Rosencrantz e Guildenstern sono effettivamente morti. Ma non come amici di Amleto per cui questa notizia giunta aveva un benché minimo significato. Rosencrantz e Guildenstern sono morti perché non sono mai nati del tutto. Perché vivono solo in un dramma dell’assurdo. E risultano solo abbozzi, scarabocchi umani che si muovono sul palcoscenico.

Nessun commento:

Posta un commento